Giambattista Campidori  (1726-1781)

"Ricordo una vecchia città, rossa di mura e turrita" - Dino Campana, Canti Orfici.
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GIAMBATTISTA CAMPIDORI (1726-1781)

Marcella Vitali


Figlio di Raffaele, si formò nell'ambiente faentino lavorando in un primo tempo associato al padre; passato successivamente al lavoro autonomo, diede prova di notevoli qualità e di una certa apertura culturale tanto da far pensare (Golfieri) a suoi probabili viaggi o contatti con l'ambiente bolognese e romano. Oltre all'attività professionale che lo impegnò per progetti e perizie di commissione privata e pubblica, eseguì numerosi lavori di edilizia civile e religiosa, sia di ricostruzione che di costruzione ex-novo, distinguendosi come esponente di spicco nel panorama della fertile attività edilizia del terzo quarto del '700. L'opera del Campidori si segnala per la cosciente ricerca di un maggior linearismo strutturale in linea con il risorgente classicismo, al di là dell'evidente cultura e pratica tardobarocca: riprende il tema consueto dell'architettura religiosa faentina della colonna libera, virtuosismi e licenze rococò oltre alle preziose decorazioni a stucco che qualificano gli ambienti ricchi e mossi negli interni; l'organizzazione dello spazio, la cura delle proporzioni e la funzione delle pareti come puro limite spaziale rilevano una progressiva ricerca razionalistica di pulizia formale e di grande rigore evidenziato peraltro dal geometrismo e dall'essenzialità delle facciate.

Prospetto dell'Ospedale, ipotesi di studio, Raffaele (e/o Giambattista?) Campidori, 1750-52 (?)

Opere eseguite in collaborazione:
1745, Palazzo Zanelli Pasi, corso Mazzini 52 (con G.B. Boschi);
Palazzo Naldi di S. Orsola, corso Matteotti 50 (con R. Campidori, attr. Golfieri);
Chiesa di S. Maria, Marzeno (con Raffaele Campidori);
Chiesa di S. Silvestro, Faenza;
1746-50, Chiesa della SS. Annunziata, Faenza (con P. Tomba il vecchio).


Opere eseguite autonomamente:
1752, Ospedale e chiesa di S. Giovanni di Dio, Faenza;
1754-64, Rifacimento della Pieve di Sarna, Faenza;
1765, Progetto dell'Oratorio di S. Matteo (non realizzato);
1767-68, Oratorio di S. Pietro in Vincoli, Faenza;
1771, Ricostruzione della chiesa di S. Salvatore, Albereto Faenza;
1775, Progetto per la ricostruzione della chiesa dell'Ospedale Casa di Dio (non realizzato);
1778, Sistemazione della chiesa di S. Stefano, Corleto di Faenza.



Edifici civili e lavori pubblici:

1759-61, Progetto dei portici e loggiato sud della Piazza Maggiore, Faenza;
1770, Partedpazione col Boschi all'appalto dei lavori per la chiavica tra il fiume Lamone e il centro di Faenza;
Esegue con l'arch. Morigia perizia statica della torre del Palazzo del Podestà di Faenza;
1780 c., Rifacimento di Palazzo Severoli, via Severoli 18, Faenza;
Sistemazione della Villa Campidori a Belvedere;
Palazzo Bertoni poi Ginnasi Ghetti, corso Matreotti 77, Faenza (attr. del solo Golfieri).

Giambattista Campidori, Alzato, spaccati
e prospetto dell'Ospedale per gli Infermi.

Autografi:
Faenza, Archivio di Stato, Magistratura, Piante, vol. I, 17, Vari spaccati della chiesa dell'Ospedale Casa di Dio; vol. V, 2, Pianta della Chiesa e Monastero dei Monaci Cistercensi di S. Maria degli Angeli, 1778; Miscellanea, Piante, 10, Ospedale Nuovo, Tav. 2. Faenza, Biblioteca Comunale, Manoscritti, Architettura, carrella XII, sez. A, Tavv. 1, 2, 3, Pianta dell'Ospedale, 1753.

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