1742 Antonio Cantoni è nominato vescovo di Faenza

"Ricordo una vecchia città, rossa di mura e turrita" - Dino Campana, Canti Orfici.
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1742 ANTONIO CANTONI È NOMINATO VESCOVO DI FAENZA

Rino Savini

Discendente dalla famiglia del conti Cantoni, nacque il 7 agosto 1709; il padre Giovanni Battista, la madre Giuditta del conti Cattoli. Iniziò i suoi studi nel Collegio dei nobili a Bologna, poi in quello Regio Ducale di Parma. Per desiderio della famiglia e per sua vocazione si fece sacerdote e si trasferì a Roma. Papa Benedetto XIV fu colpito dalla sua intelligenza e lo nominò suo cameriere d'onore. Nel 1742, Cantoni entrò nella sua città natale come vescovo. Suo primo compito fu quello di istruire un clero assai retrogrado. Diede quindi alle stampe sapienti informazioni e chiarimenti su leggi e regolamenti. Nel 1748, a completamento di tale opera, tenne un sinodo diocesano. Nel contempo cercò di dare ordine alle cose sacre e dispose: che l’Immagine della Beata Vergine delle Grazie fosse trasferita da San Domenico alla Cattedrale (1760); che le ossa di San Nevolone venissero poste in un'urna di marmo; che si desse corso al processo di beatificazione di Giacomo Filippo Bertoni, frate servita morto in odore di santità. Ne la sua attiva mente si fermò sulle cose della Chiesa. Egli vide la necessità di dare un ordinamento ed un migliore servizio all'assistenza degli infermi, perciò iniziò una lunga e pesante campagna di incontri e prediche per ottenere che i due ospedali, quello di Sant'Antonio Abate e quello di San Nevolone fossero riuniti in uno solo, la dove sorgeva l'antica Rocca.



Vescovo Antonio Cantoni.

Lo stemma araldico del vescovo Cantoni.

La cupola del Duomo di Ravenna.



L'opera ebbe inizio il 27 marzo 1753, sotto la guida dell’architetto Giambattista Campidori, e l'Ospedale fu inaugurate dal vescovo Antonio Cantoni il 15 luglio 1762. Anche in Vaticano non sfuggirono le sue doti insigni e papa Clemente XIV (Lambertini), nel 1767, nominò mons. Cantoni arcivescovo di Ravenna.
Qui, fondò due istituti, uno dei Figli della Misericordia, l'altro delle Figlie della Provvidenza. Poi, rivolse la sua attenzione alla ricostruzione della cupola della Cattedrale; per questo lavoro chiamò il suo protetto, l'architetto Giuseppe Pistocchi. La Santa Sede, in considerazione delle sue alte doti d'ingegno gli affidò incarichi delicati ed in alcuni casi gravissimi, da risolvere. Cosa che il Cantoni fece con sommo onore e soddisfazione di tutte le parti. Fu un mecenate per artisti e scienziati; fu prodigo nel donare ai poveri e non per spirito di popolarità, anzi, egli, in vita, non volle che il suo nome apparisse mai sulle opere da lui fondate. Morì a Ravenna il 2 novembre 1781 e il suo corpo fu deposto nella tomba degli Arcivescovi nella chiesa metropolitana.

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