Le lapidi sepolcrali dei Commendatori faentini a La Valletta (Malta)

"Ricordo una vecchia città, rossa di mura e turrita" - Dino Campana, Canti Orfici.
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Le lapidi sepolcrali dei Commendatori
 faentini a La Valletta
(Malta), e loro biografia

di Miro Gamberini


Il pavimento della chiesa di San Giovanni Battista a La Valletta (Malta) si compone di circa quattrocento lapidi sepolcrali, intarsiate con marmi dai variopinti colori. Oltre al pregio artistico si ravvisa anche il pregio letterario in quanto in esse si trova scritta la storia dei cavalieri dell'ordine Gerosolimitano. Qui di seguito sono illustrate quelle dei Commendatori che gestirono nei vari anni la Commenda di Faenza.




La Valletta. Pianta del pavimento della Cattedrale di San Giovanni Battista
con l'indicazione delle tombe dei Commendatori.

N° 147 - Fra Nicolò della Marra
  N° 140 - Fra Rosalbo Cavalcanti
               N° 117 - Fra Domenico Antonio Chyurlia
  N°    9 - Fra Marcello Cavaniglia
 
 


Fra' Nicolò della Marra (   ?  - 1631)

 In data 22 luglio 1614 il Gran Maestro fr. Alofius de Wignacourt scrive a Nicolò della Marra, Commendatore di Buccino (Salerno) del Priorato di Capua, per concedergli la Commenda di Faenza, vacante per la morte di Francesco Lanfreducci, a patto che rinunci alla Commenda di Buccino.  Il notaio faentino Alessandro Calbetti  l'11 ottobre 1615 redige un atto rogato alla presenza di don Girolamo Gottus, luogotenente generale per gli atti civili della Provincia di Romagna, il quale in qualità di procuratore di Fra Nicolò della Marra  prende reale possesso della Commenda di Faenza per conto di Nicolò della Marra, seguendo il classico rituale: prende il messale, chiude e apre le porte, sparge acqua benedetta nella chiesa, suona le campane. Non si conosce la data della rinuncia alla Commenda di Faenza, ma molto probabilmente quando nel 1622 viene eletto Gran Priore delle Commende siciliane lascia l'incarico faentino. Nella primavera del 1624 al comando di  sei galee dell'Ordine Gerosolimitano, tra capo Zafferano e l'isola del Cembalo (Zembrah), affonda tre galee capitanate dal turco Osta Morat (un rinnegato genovese di Levanto che ricopriva la carica di Bey a Tunisi) causando trecento morti e altrettanti feriti, mentre i prigionieri sono duecento, fra i quali Francesco Guicciardo (Al' Arraez Rabazin) che aveva rifiutato i princìpi religiosi cristiani per passare col nemico.
Muore nel 1631.



La Valletta. Chiesa di San Giovanni Battista, Lapide funeraria di Nicolò della Marra.







La Valletta. Chiesa di San Giovanni Battista, Lapide funeraria di Nicolò della Marra, particolare.

 





Trascrizione della lapide funeraria e sua traduzione a destra.





Fra' Rosalbo Cavalcanti  (   ?  - 1757)

Duca di Caccuri (Crotone) rivestì l'abito Gerosolimitano nel 1714. Intorno al 1750 era Priore dell'ordine di Malta. Viene nominato Commendatore delle Commende di Morello e di Faenza, come risulta dalla lapide sul suo sepolcro nella Cattedrale di La Valletta. Morì nel 1757 a La Valletta.



Lapide Sepolcrale N° 140 - Fra Rosalbo Cavalcanti, a destra particolare dell'iscrizione.







Trascrizione della lapide funeraria e sua traduzione a destra.




Fra'  Domenico Antonio Chyurlia (1701 - 1770)

Famiglia di origine greca detta anticamente Kiri Elia la quale, nell’anno 1085, si stabilì in Bari, allora soggetta ai Greci. Si diramò successivamente in Giovinazzo ove  possedeva feudi, marchesati e contee sparsi un po’ ovunque. Domenico Antonio Chyurlia figlio secondogenito di don Nicola Chyurlia marchese di Lizzano e poi conte di Roccaforzata e donna Porzia di Luca, nasce a Giovinazzo in terra di Bari il 14 settembre 1701. Il 16 agosto 1703 all’età di due anni diventa Cavaliere di Giustizia. Studia presso il Collegio Clementino di Roma per divenire Cavaliere Giovannita. Nella lunga e complessa formazione dei Nobili Cavalieri la tradizione Giovannita prevedeva un tirocinio sulla flotta dell’ordine col titolo e il rango di ufficiale superiore. Dopo un breve soggiorno di sei mesi a Malta viene imbarcato per due anni su una nave dell’ordine. La fatica del servizio mina la salute; ammalato è costretto a una lunga degenza a Napoli. Guarito, ritorna a Malta ove nel 1723 il Grande Maestro dell’ordine fra Antonio Manuel de Vilhena lo nomina Capitano di Galera. Questo incarico comportava l’obbligo di armare una nave, impegno oneroso per le sue attuali finanze. Fa ritorno a Lizzano per chiedere l’aiuto paterno. Nicola Chyurlia si impegna a versargli 5.000 ducati e un vitalizio di 450 ducati fino a quando l’ordine di Malta non lo incentivi con la nomina a Commendatore, deve però rinunciare a favore del padre alla futura eredità. Il 17 ottobre 1726 diventa Capitano della galera San Luigi, l’equipaggio comprendeva 14 ufficiali superiori e 10 inferiori, 550 persone tra marinai, soldati e rematori completavano la nave. All’inizio di gennaio del 1728 effettua con la squadra delle galere, partite da Malta, una navigazione nel Tirreno, per renderlo sicuro da incursioni piratesche. Al termine di questa missione lascia nell’agosto del 1728 l’incarico di Capitano di Galera, per assumere nel 1729 la Commenda di Grassano (Matera). Nel maggio 1765 diventa Commendatore della Commenda di Faenza, tre anni dopo nomina don Vincenzo Berti parroco della Magione. Il 18 settembre 1766 Emmanuel Pinto de Fonseca lo nomina ammiraglio, con Bolla munita del sigillo plumbeo dell’ordine dei Cavalieri Gerosolimitani, nella quale è nominato come “Commendatore di Grassano e Santa Maria Maddalena di Faenza".Muore il 14 febbraio 1770.




A destra lapide Sepolcrale N° 117 di Fra Domenico Antonio Chyurlia, sopra particolare dell'iscrizione.

 







Trascrizione della lapide funeraria e sua traduzione a destra.




Fra' Marcello Cavaniglia  (1693 - 1772)


Fra Marcello Cavaniglia, patrizio napoletano viene nominato Cavaliere di Malta nel 1699. Emmanuel Pinto de Fonseca Grande Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta il 23 giugno 1758 lo nomina Commendatore della Commenda di Faenza. Nel 1763 Marcello Cavaniglia compie una visita ai possedimenti della Commenda, autorizzando Pietro e Gioachino Tomba a compiere lavori di ristrutturazione all'edificio. Nominato  Ammiraglio della flotta del Sovrano Militare Ordine di Malta nel 1765  lascia la Commenda di Faenza. Muore il 15 marzo 1772.



Lapide Sepolcrale N° 9 - Fra Marcello Cavaniglia. Sopra particolare della lapide.





Trascrizione della lapide funeraria e sua traduzione
a destra.





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