Porta Pia

"Ricordo una vecchia città, rossa di mura e turrita" - Dino Campana, Canti Orfici.
Home
 Monumenti




Porta Pia


di Stefano Saviotti


da: 2001 Romagna, n° 141, dicembre 2013


Si trovava in fondo a via Naviglio, strada oggi di primaria importanza ma che in epoca manfrediana non aveva una propria Porta. Al suo posto vi era uno dei tanti torresini delle mura, sul quale nel 1630 esisteva una casetta con un poco di terra coltivabile. Scipione Zanelli, forte del Chirografo di Pio VI che gli concedeva d'aprire una nuova Porta nelle mura per collegare la darsena del Naviglio con il centro della città, nel 1782 fece demolire il torresino. Il 31 maggio dello stesso anno il Papa visitò il nuovo canale, approvando anche il disegno della Porta e permettendo che venisse chiamata Pia in suo onore. Porta Pia fu realizzata pochi anni dopo, ma la parte superiore rimase incompleta e, in via provvisoria, fu coperta con un ordinario tetto di legno e coppi. Solo nel 1837, per collocare la targa con la Madonna delle Grazie e i Santi Protettori di Faenza, fu alzato un muretto con un piccolo timpano sopra l’arcata esterna.
Come nelle altre Porte, anche a porta Pia esisteva il Corpo di Guardia, che era situato dove oggi è il Bar Kristal. Allora i locali appartenevano agli Eredi Zanelli, mentre nel 1830 erano di Domenico Babini e nel 1836 di Giuliano Spadini, al quale il Comune pagava quattro scudi l’anno d'affitto. Nessun’altra notizia di rilievo fino al 1872, quando corse voce che il Comune, per risparmiare sul personale, volesse dichiararla porta di ripulsa, ovvero chiudesse l’ingresso alle merci da questa Porta deviando i carri alla nuova Barriera di Porta Ravegnana. Il 3 gennaio però la Giunta respinse ufficialmente la proposta, e pertanto i sei negozianti che avevano presentato una petizione temendo per la loro attività furono sollevati.
Nel 1905, in seguito all’abolizione della cinta daziaria anche il portone di Porta Pia terminò la sua lunga carriera. Alcuni decenni dopo, la zona fuori porta cambiò totalmente volto: nel 1930 la darsena del Naviglio fu interrata, e gli antichi magazzini portuali demoliti, per far posto l’anno seguente a piazzale Sercognani. Il Cavalcavia, nuovo ingresso nord alla città, fu iniziato nel novembre 1931 ed inaugurato il 28 ottobre 1933, assieme al piazzale e a viale IV Novembre.
Porta Pia non fece da sfondo al piazzale per molto tempo: fu fatta saltare dai Tedeschi, pare alle ore 15 dell’8 dicembre 1944. Parte del basamento rimase in sito per alcuni anni insieme ai resti delle mura adiacenti, ridotti ormai ad un metro d’altezza. La costruzione del controviale, nel 1959, eliminò gli ultimi ruderi.






Porta Pia in un acquarello di Romolo Liverani: sulla destra i magazzini della darsena del canal Naviglio che di qui iniziava il suo percorso. Il campaniletto apparteneva al Monastero delle Clarisse di S. Chiara.




1900 circa. Porta Pia vista dall’interno, con i pioppi del Canal Naviglio sullo sfondo. Il muro inclinato a destra sorreggeva le case edificate sul terrapieno delle mura  (Fototeca Manfrediana DLF).

Home
 Monumenti